Brand Ambassador: tra valori, identità e strategia

Steve Jobs, Mark Zuckerberg, ma anche Chiara Ferragni, Giovanni Rana o Francesco Amadori. Che cosa li distingue dagli altri imprenditori o titolari d’impresa, al punto da rappresentare in prima persona i brand che loro stessi hanno creato?

Semplice: non sono semplici imprenditori, ma rappresentano i valori della propria azienda e ne sono l’immagine incarnata. Sono, in definitiva, brand ambassador.

Il brand ambassador: chi è e che cosa fa

Il brand ambassador era un tempo definito portavoce della marca. Ovvero, quel professionista, interno o esterno, che ha il compito di promuoverla nel tentativo di stimolarne le vendite.

Oggi, le cose sono molto cambiate. Accanto al termine ne sono sorti altri due, testimonial e influencer, che nonostante vengano spesso usati in modo intercambiabile, identificano però tre obiettivi diversi.

Un testimonial è una persona rinomata nel mondo dello sport o dello spettacolo, che riflette la propria fama sul prodotto cui si associa. Non c’è bisogno che sia effettivamente un cliente, anche se questo comporta un rischio di credibilità non da poco, davanti ad uno spettatore disincantato come quello odierno.

Un influencer, invece, è una persona famosa in un ambiente di nicchia, che collabora su richiesta con le aziende e utilizza il proprio bacino digitale di follower e fan già esistente per far conoscere un prodotto. Si tratti di moda, business, tech, gli influencer hanno instillato fiducia nelle persone che li seguono, e utilizzano questo riconoscimento per vendere prodotti in affiliazione.

I brand ambassador, al contrario dei primi due che sfruttano l’appeal e l’esperienza per convincere il pubblico, hanno una conoscenza molto più approfondita della marca che rappresentano. Il loro ruolo è di aumentare la visibilità del marchio, testimoniarne i valori e la mission con empatia e autenticità. Il brand ambassador, in pratica, deve essere percepito come vero.

Se un tempo, dunque, questa funzione veniva demandata, oggi sono sempre più i proprietari o i lavoratori a svolgere questa funzione. O, in alcuni casi, anche i clienti, che amano a tal punto una marca da diventarne rappresentanti nel circolo dei propri pari e sulle piattaforme digitali.

Perché rivolgersi a Cassiopea per diventare brand ambassador

Con la diffusione di internet e dei social, i consumatori possono conoscere in tempo reale tutto quello che riguarda le loro marche preferite. Aziende e brand sono potenzialmente sempre sotto l’occhio vigile dei loro clienti e concorrenti, pronti ad esaminarne i passi falsi.

Ha fatto scalpore di recente il caso di Elisabetta Franchi, e la sua scelta di non assumere in posizioni di ruolo donne sotto i quarant’anni. Questo scollamento tra i valori comunicati dal brand e incarnati dalla stilista, le azioni aziendali hanno un impatto negativo non solo sull’immagine della marca, ma anche sul ritorno economico, con azioni di boicottaggio e una riduzione delle vendite.

Ecco perché diventa strategico farsi in prima persona rappresentanti dei valori e dell’identità aziendale risultando empatici, accoglienti, e coerenti con i valori e la filosofia aziendale. Dal punto di vista strategico, un ambasciatore è percepito come molto più credibile, perché conosce molto più da vicino il brand, e perché comunica non solo la marca, ma soprattutto la passione e il coinvolgimento che egli stesso nutre nei suoi confronti. In questo modo, coinvolge a livello emotivo molte più persone in modo molto più profondo, oltrepassandone i filtri e lo scetticismo per persuaderle in modo molto più immediato.

Il percorso di consulenza di Cassiopea si rivolge dunque a persone e professionisti che vogliano incrementare presenza e visibilità del brand, o che cercano una figura specifica in grado di agire come ambasciatore della marca. Non è infatti una capacità scontata, serve essere buoni comunicatori, e soprattutto essere bravi a parlare in pubblico. Il public speaking è imprescindibile per coinvolgere il pubblico e mantenere vivo l’engagement con la comunità dei followers.

La consulenza di Cassiopea, inoltre, ti aiuta a curare il tuo personal branding, la tua immagine personale e professionale, anche online, per presentarti in modo adeguato e congruente con i valori dell’azienda. È importante poi il percorso di gestione emozionale, perché saper governare le proprie emozioni e riconoscere quelle degli altri è centrale per mediare tra diversi tipi di pubblico, e rispondere ai suoi bisogno comunicativi e relazionali.

L’esperienza di Cassiopea nel campo, dunque, è fondamentale per individuare in tutte le imprese, piccole, medie o grandi questo ruolo fondamentale. Volenti o nolenti, infatti, le imprese sono proiettate sul panorama globale loro malgrado dall’incedere dei social e di internet nell’attività quotidiana.

Scopri quindi il servizio di consulenza più adatto alle tue esigenze su www.cassiopeaweb.com, o contattami direttamente scrivendo a tiziana@cassiopeaweb.com o chiamando il 347 1513537.

 

Tiziana Recchia
Fondatrice, titolare e amministratrice di Cassiopea. Da quasi 30 anni è business e life coach, si occupa di formazione e supporta le aziende nei momenti di cambiamento. Collabora con la redazione de “La Cronaca” per portare il suo punto di vista esperto nel mondo del business.

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