21 Novembre 2019 Sei cappelli per pensare
Quante volte abbiamo partecipato a lunghe riunioni inconcludenti, o ci siamo chiesti come rendere più produttivo il nostro pensiero e quello delle persone con cui ci confrontiamo? Spesso a ostacolarci è la confusione: come un giocoliere che usa troppe palle, in noi si sovrappongono creatività, logica, aspettative ed emozioni che non sappiamo gestire. Il sistema inventato da Edward de Bono, e già abbracciato da diverse aziende, consente di scomporre il nostro modo di pensare, affrontando un aspetto alla volta. Si tratta di interpretare ruoli fissi (i cappelli) che incarnano diversi punti di vista, anche quello più lontano dalla nostra indole; questo ci libera dagli schemi creati dalla posizione o dal carattere, permettendo agli ottimisti di esprimere pensieri negativi o ai razionali di provare a essere creativi. Un metodo pratico, semplice, che consente di ottimizzare tempo e risorse, e magari di divertirsi nel farlo.
“Il modo di pensare fa parte della nostra identità, ognuno al suo. C’è chi è più razionale, chi più creativo, chi riesce ad analizzare ogni situazione con oggettività e chi si lascia trasportare sempre dalle emozioni. Per risolvere un problema però spesso servono tutti questi modi di pensare ed Edward Bono nel suo “Sei cappelli per pensare” ha escogitato un modo per permettere a tutti di utilizzarli. Indossando sempre un cappello diverso si impara ad osservare il problema da punti di vista diversi e ad uscire dai propri schemi. In questo breve testo, l’autore offre un metodo pratico ed efficace che può essere utile a molti imprenditori.”
Tiziana Recchia