Nel passaggio generazionale tutta l’impresa è coinvolta

Entrato in Came come responsabile informatico, Stefano Rossato ha assunto in pochi anni un ruolo chiave all’interno dell’azienda dove, oggi, è direttore generale. “Sono arrivato quando l’impresa stava avviando un processo di innovazione, si stava informatizzando, ottenendo la certificazione. Soprattutto – spiega – stava crescendo ed era necessario mettere ordine, dare una organizzazione, inserire ogni professionista in un ufficio con un ruolo specifico”. E Rossato è stato in quel frangente un punto di riferimento per la società e anche per gli stessi dipendenti.  Per questo il presidente di Came Lino Chilese, ha voluto coinvolgere nel complesso percorso del passaggio generazionale anche lui, che rappresenta un collante tra la proprietà e le prime linee, ossia i responsabili d’area.
“Lino ha creato un’azienda padronale – spiega Rossato – per anni ha gestito tutto lui, direttamente. Poi, complici anche le grandi dimensioni, Came è diventata una realtà manageriale e questo ha richiesto, e sta richiedendo tutt’ora, un cambio di mentalità anche da parte dei responsabili d’area: devono rendersi conto che il ruolo dei figli del titolare, Cristian e Matteo, è differente; devono capire che sono due modi diversi di essere imprenditore. Sarebbe più facile per loro pensare che quello che sa Lino lo devono saperlo anche i figli: invece loro sono nel board, prendono le decisioni strategiche, non possono quindi possedere conoscenze specifiche dei singoli settori”. Conoscenze e responsabilità che devono avere ora i singoli responsabili.
Per questo, dopo una prima fase del percorso all’interno di Cassiopea, che ha riguardato il presidente dell’azienda, i due figli, e il direttore generale, ora è iniziato il coinvolgimento anche delle “prime linee”.
“L’obiettivo è migliorare e creare nuove competenze­ – spiega il direttore generale –sviluppando quelle trasversali. In particolare con i miei responsabili ci viene spiegato come imparare a delegare il lavoro: si tratta di un importante cambiamento, di un approccio diverso al lavoro dove è necessario anche decidere, assumersi delle responsabilità. È richiesta loro, oggi, una visione più ampia per la quale servono nuove conoscenze”.
“È un percorso complesso per loro – ammette Rossato – ma il loro cuore è in azienda e stanno vivendo con serenità questo passaggio perché si rendono conto che sta avvenendo in modo studiato, strutturato. E percepiscono la tranquillità della proprietà”.